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Nel corso degli anni Novanta è maturata nelle città europee una progressiva consapevolezza del ruolo della cultura nei processi di rigenerazione urbana; le attività ad essa complementari assumono sempre di più una posizione centrale nell’economia della città, accelerando la transizione verso forme di economia post­industriali.
Secondo una recente ricerca promossa dalla Fondazione Bano di Palazzo Zabarella qui a Padova, le mostre d’arte lì organizzate, a fronte di un loro investimento di 300/400 mila euro, hanno generato un indotto nella provincia di 9 milioni di euro. L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in un rapporto del 2005 mostra che per ogni euro investito in eventi culturali nel territorio l’indotto ne crea da quattro a sette. In Europa le industrie culturali e creative fatturano più del doppio dell’industria automobilistica.
All’estero l’Italia è ancora vista come il paese della bellezza e della musica, il paese del belcanto; vengono a studiare da noi dalla Cina, dal Giappone, dagli Stati Uniti… ma la situazione di crisi attuale – con la conseguente razionalizzazione delle risorse – sta rischiando di trascurare e addirittura danneggiare questa ricchezza culturale.
I Conservatori, per esempio, equiparati di recente alle Università, non usufruiscono più dei finanziamenti e del supporto della Provincia e dall’altra parte, in ambito universitario, non hanno ancora il riconoscimento e le risorse adeguate. I giovani si trovano in questa situazione subendo da una parte l’estrema difficoltà dei conservatori a rimanere attivi e a fornire alta formazione, e dall’altra la progressiva chiusura di diverse orchestre che limita le possibilità di sbocchi professionali.
Consapevoli di questo contesto, Nova Symphonia Patavina in collaborazione con la Delegazione FAI di Padova hanno creato il progetto Movi(e)ng Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica alle problematiche che gli artisti del settore musicale stanno affrontando in questo periodo storico e al contempo incrementare la consapevolezza della popolazione locale, nazionale ed estera al fascino di Padova promuovendone l’immagine di città d’arte e di cultura. “Padova, città della cultura per i giovani”, questo è il messaggio che traspare da questo progetto.
L’immagine della città non rappresenta solo un futuro possibile o desiderabile, ma può essere l’esito di una capacità di ridefinizione progettuale, di coinvolgimento e di corresponsabilità; in quest’ottica, una partecipazione attiva e interattiva dell’istituzione pubblica è fonte di successo e di efficacia, fa emergere occasioni nuove e aumenta la coesione sociale.
Una campagna di “Audience development” che comincia con il racconto di sei storie. Sei video, della durata di pochi minuti ciascuno, correlati tra loro in un percorso di storytelling che coniuga due filoni narrativi:
un percorso valorizza Padova mettendo in risalto le sue bellezze artistiche (25 location scelte tra le più significative del Centro Storico), un altro percorso mira a sensibilizzare l’opinione pubblica alle problematiche che gli artisti del settore musicale stanno affrontando in questo periodo storico.
Da questi video nascono approfondimenti, interviste, spunti di riflessione per ripensare all’arte e agli artisti come a una risorsa del nostro territorio.

Un progetto di

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