Loggia della Gran Guardia

La Loggia della Gran Guardia, situata di fronte all’arco dell’Orologio, fa angolo con Piazza dei Signori e la stradina che porta a Piazza Duomo, nel centro della città di Padova ed in passato centro di confluenza del più importante sistema viario. L’edificio, inizialmente, era chiamato Loggia del Consiglio, in quanto, successivamente all’incendio del Salone, nel 1420, era diventato la sede dove si riuniva il Maggior Consiglio della città.
La Loggia vera e propria sorse nel 1496, su progetto di Annibale Maggi da Bassano, ed è un grandissimo esempio di architettura rinascimentale di impronta lombardesca, con ritmi e decorazioni in stile quattrocentesco, le decorazioni particolari dei piedistalli e l’uso di marmi policromi, che all’epoca dominò il centro storico della città.
Nel corso degli anni, i lavori della struttura vennero spesso interrotti da lunghe pause, a causa sia di problemi economici, sia degli eventi bellici del 1509, quando le truppe dell’Imperatore Massimiliano I assediarono la città di Padova dal 15 al 30 settembre di quell’anno, durante la guerra della Lega di Cambrai.
La costruzione riprese nel 1516 e, nel 1530, a prenderne le redini fu Giovanni Maria Falconetto, architetto, pittore e scenografo italiano che rinnovò la Piazza dei Signori dell’epoca, compiendo i lavori della Torre dell’Orologio e portando a termine quelli della Loggia del Consiglio nell’anno 1553, lasciandola però incompleta della copertura a calotta plumbea.
L’edificio, all’esterno, è dotato di una facciata con sette arcate a pieno centro e due ai lati, che si erigono su colonne e pilastri angolari, ed un’ampia scalinata che conduce all’interno della loggia, con soffitto a travatura e ornato di svecchiature marmoree e di stemmi. Sulla parete di fondo, sul lato sinistro, troviamo la porta con un grande scalone che ci porta alla Sala del piano superiore, da cui si accede attraverso un pianerottolo.
La Sala è caratterizzata da un soffitto a lacunari, di Giovanni Paolo da Venezia e Girolamo dal Santo, ed è decorata da un ciclo di affreschi, del 1667, lungo le pareti longitudinali, attribuito al bolognese Pier Antonio Torri, che rappresenta episodi leggendari e storici della città di Padova, come ad esempio la Fondazione della Città grazie al personaggio greco di Antenore, considerato il mitico fondatore di Patavium, la vittoria riportata dai Padovani sulla flotta del re spartano Cleonimo e il Suicidio di Trasea Peto. Sulla parete ad est della Sala era presente una tela, creata dal pittore italiano Domenico Campagnola nel 1537, ora al Museo Civico. Questa famosa tela fu sostituita poi dalla tela del Settecento attribuita a Giulio Girello, che raffigura Padova posta in mezzo alla Giustizia e alla Sapienza.
Negli anni successivi, tra la fine del 700 e la prima metà dell’800, la struttura prese il nome attuale di Loggia della Gran Guardia, in quanto, durante la dominazione austriaca, divenne la sede del comando militare della città.
Nel corso degli ultimi anni l’edificio ha subito molti lavori di ristrutturazione e di risanamento che hanno toccato svariati aspetti della struttura, come le facciate che danno su Piazza dei Signori e su via Monte di Pietà, ma anche la copertura del salone, la travatura, il rinforzo della muratura del sottotetto e delle strutture murarie in genere, la sostituzione degli infissi e l’adeguamento degli impianti e dei servizi.
Dal 1866 la Loggia della Gran Guardia è entrata a far parte del patrimonio municipale ed è destinata ad iniziative di carattere prevalentemente culturale.