Porta Ognissanti o del Portello

Porta Ognissanti, chiamata anche del Portello Nuovo o Porta Venezia, è situata all’interno dell’omonima piazza appartenente al quartiere padovano Borgo Portello, all’angolo tra via Belzoni e via Ognissanti.
Originariamente, nella città di Padova, si definiva “portello” qualsiasi tipo di apertura o porta che nasceva dalle vecchie muraglie costruite per difendere la cittadina, con lo scopo di creare un passaggio tra Padova e le lagune di Venezia e Chioggia, luoghi di arrivo delle merci padovane, o tra la città e le campagne circostanti.
Porta Portello venne costruita dall’architetto Guglielmo Grizi, detto il Bergamasco, nell’anno 1518, quando l’allora capitano della città di Padova, Marcantonio Loredan, diede il via all’iniziativa e gli commissionò il lavoro. Al principio fu creata per scopi civili e commerciali più che per scopo militare e senza alcun tipo di dubbio si può dire che sia l’opera più straordinaria realizzata dalla Repubblica Veneta. La sua inaugurazione si ebbe il 12 giugno 1519.
Il monumento è rivestito in pietra d’Istria e la facciata principale riporta due date significative: a sinistra troviamo la data della fondazione antica della città di Padova, 1118 a.C., attribuita al troiano Antenore, mentre sulla destra troviamo quella della costruzione della Porta stessa, nel 1518, in onore del Doge Loredan. Al centro della facciata era raffigurato il leone marciano, che fu poi distrutto dai Giacobini con l’invasione Napoleonica nel 1797, che sovrastava la scritta “Omnium Sanctorum”, cioè Ognissanti, ancora leggibile e presente anche sull’arco maggiore. In alto sono appesi due stemmi: a destra la croce, stemma della città di Padova, e a sinistra le rose loredane e il corno o copricapo dogale, stemma del Doge.
La costruzione inoltre è sormontata da una torretta con orologio ed è abbellita da otto colonne che poggiano su piedistalli che vanno a morire nelle acque del Piovego. É proprio qui, su questo canale, che esisteva il piccolo porto fluviale in cui si trovavano i battelli che collegavano la città a Venezia, mentre di fronte la Porta si trovava l’Edicola di Santa Maria dei Barcaioli del 1790, luogo in cui veniva celebrata la messa per i viaggiatori che subito dopo si imbarcavano.
Se prima della creazione della Porta, ovvero nel I millennio a.C., quest’area fu utilizzata come spazio cimiteriale dai più antichi abitatori della città, conosciuti come i “Paleoveneti” e di cui possiamo trovare reperti e testimonianze delle tombe della necropoli del Portello al Museo Civico agli Eremitani, ora questa zona è diventata una tra le più popolari di Padova, anche grazie alla sua vicinanza con gli Istituti dell’Università che l’hanno resa una vera e propria cittadella universitaria.