Piazze

Le Piazze sono il cuore pulsante della città di Padova e tra le più importanti troviamo Piazza Duomo, Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta e Piazza dei Signori. Sono l’una adiacente all’altra, collocate nel centro storico della città e sono da secoli la sede dei palazzi del potere e dei mercati, ma anche della vivace vita quotidiana e dei simboli più importanti del presente e del passato della città.
Piazza Duomo ha origini antichissime, ma assunse il suo attuale aspetto nel XX secolo: il sagrato della Cattedrale occupa gran parte dell’area della piazza ed è per questo che le viene attribuito il nome di Piazza Duomo. All’interno del Battistero Romanico, intitolato a San Giovanni Battista, troviamo il meraviglioso ciclo di affreschi di Giusto de Menabuoi, che ne fa del Battistero il gioiello della piazza. In età romana, Piazza Duomo costituiva l’Umbelicus Urbis, ovvero il punto di incrocio tra il cardine costituito dalla Stra’ Maggiore, ora via Dante e via Barbarigo, e il decumano, le attuali vie San Francesco e dei Tadi. Anticamente, la piazza era caratterizzata da semplici viottoli in trachite euganea e ciottoli che attraversavano il prato, solo nel 1904 venne fatta la prima pavimentazione a lastricato. A sud della piazza si trova il grande episcopio, la residenza del vescovo della città di Padova, e la sede del Museo Diocesano. A nord, invece, domina il Palazzo del Monte di Pietà Nuovo, inizialmente loggiato, acquistato nel 1531 dal Monte dei Pegni che lo fece ristrutturare dall’architetto Falconetto. Nel Cinquecento il vescovo Francesco Pisani volle la ricostruzione del Duomo, ma la conclusione dei lavori si protrasse sino al 1754 lasciando incompiuta la facciata. Gran parte dell’area della piazza è oggi pedonale ed è frequentemente occupata dai locali che vi si affacciano con i loro tavolini.
Accanto a Piazza Duomo troviamo Piazza dei Signori, chiamata anche Piazza della Signoria o Piazza dell’Orologio in quanto è dominata dalla celebre Torre dell’Orologio, edificato nel 1300, quando venne demolito l’antico quartiere dove era collocata la chiesa di San Clemente. Per secoli fu il teatro delle celebrazioni civiche, dei tornei e anche spazio di rappresentanza della città dal momento che le altre due grandi piazze, delle Erbe e della Frutta, avevano acquisito il primato nel commercio. La Piazza prende il suo nome dai “signori” Carraresi, che presero il comando cittadino dal 1318 al 1405. Agli inizi del Quattrocento, per un breve periodo, la piazza venne soprannominata “Piazza della Desolazione”, a causa della guerra tra i principi Carraresi e i Visconti che ne danneggiò una parte ed alcuni edifici circostanti. Successivamente, nel 1420, i veneziani decisero di ristrutturare il tutto e la piazza divenne così luogo per tornei, giostre, battaglie, corteggi, concerti e feste musicali e prese il nome di “Piazza dei Trionfi” e di nuovo “Piazza della Signoria”. La piazza ha forma rettangolare e le case a lei circostanti si erigono su portici dei secoli XIV e XV, ad ovest domina la Torre dell’Orologio ed al suo fianco troviamo i simmetrici palazzi di gusto manierista del Capitanio e dei Camerlenghi, dei secoli XVI e XVII. Sul selciato, a sinistra, è situata la Colonna Marciana con in cima il leone alato, opera di Natale Sanavio del 1870, a sostituzione di quello distrutto dalle truppe francesi nel 1797. La base marmorea del pennone reggi-vessillo, a destra, risale al Cinquecento ed è piena di altorilievi e decorazioni. Le formelle di marmo ai quattro lati raffigurano le virtù cardinali. Sul ciglio della strada, poco lontano dal pennone, si può notare l’incisione di una lira, strumento musicale, con le iniziali P. G. e la data 15.07.81, frutto della decisione di un ragazzo che perse lì la sua spilla a forma di lira e che la ritrovò dopo due settimane, esattamente nello stesso punto. L’Orologio fu disegnato da Maestro Novello e fu costruito nel 1477 dai vicentini Giovanni e Giampietro delle Caldiere, mentre le decorazioni sul quadrante sono di Giorgio da Treviso. L’Orologio di Piazza dei Signori segna le ore, i minuti, il mese, il giorno, le fasi della luna e anche il “luogo” astrologico, e all’interno del suo grande quadrante si possono vedere raffigurati i segni dello Zodiaco posti ognuno accanto ad un’ora, ma tra cui manca il segno della Bilancia: per la tradizione popolare sarebbe una ripicca del costruttore nei confronti della mancanza di giustizia della committenza che volle pagargli una cifra inferiore al pattuito.
Da Piazza dei Signori si arriva a destra a Piazza delle Erbe e a Sinistra a Piazza della Frutta, le due piazze definite “del commercio”, dove si svolge uno dei più grandi mercati d’Italia. La prima, inizialmente, veniva chiamata anche Piazza delle Biade o Piazza del Vino ed era sede dei festeggiamenti popolareschi. In questa piazza troviamo una parte dell’immenso Palazzo Comunale, ovvero il Palazzo della Ragione, che la separa da Piazza della Frutta, con il suo Sottosalone, il mercato coperto più antico d’Europa, dove si trovavano le numerose botteghe con i loro prodotti tipici. Nel 1302 venne costruita la grande fontana che si trova al suo interno, dopo la demolizione del fondaco dei giubbettieri, dando così alla piazza il suo aspetto attuale, con la particolare posizione prominente del Palazzo del Podestà, sotto cui si trovava un antico pozzo che venne definitivamente spianato e coperto da tombino nel 1930, visibile sul selciato. La piazza era chiamata inizialmente anche “della Giustizia” a causa del fatto che fu teatro di esecuzioni capitali fin dal medioevo, insieme a Piazza Castello: infatti la statua della Giustizia con la spada e la bilancia, posta sopra la Torre degli Anziani, guardava proprio sul luogo dove veniva montato il palco per le esecuzioni, sotto le finestre del Palazzo del Podestà.
La seconda, invece, veniva inizialmente chiamata anche Piazza del Peronio e su di essa si affacciano sia l’altra grande parte di Palazzo della Ragione che la Torre degli Anziani. Il Peronio è una colonna medievale posta nel centro di piazza delle Frutta e veniva utilizzata come sostegno per un tendone ad uso commerciale o come segnacolo per la disposizione dei banchi che venivano montati in piazza al mattino. La colonna è sormontata da un capitello ai cui angoli sono raffigurati una zucca, una palma, una mela cotogna ed un albero di pere. È coronato da un piccolo obelisco in pietra d’Istria con un’antica banderuola, dove sono raffigurati, in bassorilievo, lo stemma della città e San Prosdocimo.