Loggia e Odeo Cornaro

La Loggia e l’Odeo Cornaro rappresentano una delle principali testimonianze del rinascimento padovano. Facevano entrambi parte di un grande progetto, ovvero quello di far diventare l’area di terra a cui appartenevano, con edifici e giardini, una grande villa romana ai confini della città. Questo poteva essere reso possibile grazie al fatto che, come tutte le abitazioni patrizie della città di Padova, avevano seguito gli schemi del giardino rinascimentale tanto apprezzato, insieme all’accesso al fiume che consentiva alla natura di entrare a far parte dell’area urbana.
Fu Alvise Cornaro, uno dei maggiori mecenati del 1500 padovano, a commissionarli.
La Loggia, realizzata in pietra di Nanto e risalente all’anno 1524, fu costruita da Giovanni Maria Falconetto, architetto veronese amico di Cornaro, che amava l’antichità classica. La volta della loggia ha decorazioni pittoresche con significato allegorico oscuro. La sua particolarità è legata alla funzione che ricopriva, ossia fungere da cornice alle rappresentazioni sceniche del teatro antico di interesse umanistico. Essa costituisce la prima realizzazione in terra veneta della frons scenae di epoca romana, ovvero una scena a portico, scandita da arcate e pilastri compositi, ornata con fregi e chiusa da un fondale, su base rialzata. Sul suo sfondo, infatti, non ci è difficile poter immaginare  Angelo Beolco detto il Ruzante che, alla presenza di Alvise Cornaro, recita le sue commedie.
Sei anni dopo, nel 1530, venne realizzato l’Odeo, un piccolo teatro coperto della Grecia antica, destinato alle audizioni musicali e non solo. La pianta del teatro, ispirata dalla Villa di Marco Terenzio Varrone, è a forma ottagonale con delle aree laterali e la facciata si avvale di due piani. Il palazzo, rimasto di proprietà privata fino all’anno 1968, è stato recentemente restaurato e ora appartiene al complesso monumentale cittadino, per cui tutti possono ammirare la sua bellezza.