Castello Carrarese

Il Castello Carrarese, chiamato anche di Castelvecchio o Castello della Torlonga, fa parte dei più importanti beni storici, artistici, architettonici e militari della città di Padova.
La configurazione planimetrica di base, con corte a forma rettangolare e tre corpi di fabbrica lineari (sud, est, nord) che chiudono lo spazio a ridosso delle mura medievali della città, è rimasta invariata fino ad oggi.
È situato poco fuori dal centro storico della città, poco lontano dall’Oratorio di San Michele e Prato della Valle, e l’antica struttura si erige su quel pezzo di area che ospitava un mastio con la sua torre, la Torlonga, nell’XI secolo e che, nel 1242, Ezzelino III da Romano, tiranno della città dall’anno 1237 all’anno 1256, fece ricostruire ed estendere per poter difendere la cinta muraria duecentesca.
Si può dire quindi che il castello non nacque con i Signori di Padova da cui deriva il nome. I Carraresi ne entrarono in possesso solamente dopo che fu abbandonato, successivamente alla caduta di Ezzelino, e quando Francesco il Vecchio, o I da Carrara, lo fece ricostruire nel 1374.
Il Signore Carrarese prese spunto da un affresco di Giusto de Menabuoi per far dipingere le due torri: l’artista infatti, nella cappella del Beato Luca Belludi nella Basilica di Sant’Antonio, nel 1382, le rappresentò a scacchi bianchi e rossi in una veduta della città. La maggiore delle due torri è proprio l’antica Torlonga, chiamata anche Torre della Specola, molto importante anche grazie al fatto che per la durata di due secoli sia stata l’osservatorio astronomico dell’Università di Padova ed oggi ne è diventata museo.
Nel 1810, all’interno della parte di cortile del castello che era stato mutato in carcere ad inizio secolo, venne ritrovato un pozzo costruito in pietra, su una delle quali è intagliata la data 12 giugno 1374 insieme al nome dell’allora principe di Padova e costruttore di quella struttura, Francesco settimo dei Carrara.
Nel 1990 si ebbe una seconda conferma del fatto che i Carrara furono i padri di quella struttura trecentesca, in quanto, in un locale al primo piano, fu rinvenuta un’altra firma dell’illustre principe: sotto l’intonaco apparvero i resti di una decorazione floreale con le iniziali FC, ovvero Francesco da Carrara.
Una testimonianza del Castello Carrarese molto importante e soprattutto rimasta intatta nel tempo è la Madonna con il Bambino che si trova a nord nella grande torre. La Madonna trecentesca, che da sempre era visibile nei locali della Specola, secondo gli ultimi restauri fatti sembra si trovasse all’esterno della cappella votiva e non al suo interno e questo perché, in quel punto del castello, poteva servire a far sentire i soldati protetti ed incoraggiati in caso di attacco al castello.
Il Castello Carrarese è oggi oggetto di opera di restauro, sia per quanto riguarda la struttura in sé, sia per quanto riguarda i suoi affreschi, in modo tale da poter essere restituito alla città di Padova come un polo culturale per i suoi cittadini.